Generazioneditalenti.com intervista in esclusiva Martin Tejera, portiere classe ’91 del Nacional di Montevideo. Umile e dal talento cristallino, Martin sarà molto probabilmente il titolare della nazionale under 20 uruguayana nel prossimo mondiale di categoria.
Ciao Martin parlaci della tua carriera calcistica.
Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 8 anni, quando mio padre mi ha portato in un umile club chiamato Urreta. Al momento di scegliere il mio ruolo, di fronte all’allenatore, ho avuto un lampo di luce, mi entusiasmava l’idea di poter essere portiere. Dopo 5 anni di successi nell’Urreta, vincendo moltissimi campionati in tutta la città di Montevideo, capitale dell’Uruguay, son stato ingaggiato dal Club Nacional de Football. Lì ho trovato un allenatore che mi ha dato fiducia e tanti consigli, German Rollin. Con Rollin alla nostra guida, abbiamo iniziato a far nostri tanti titoli e personalmente ho iniziato a capire cosa significa vincere e far parte di un grande club. Dopo aver conquistato il Campionato Uruguagio con l’under 19 nel 2009, son stato selezionato dalla Nazionale Uruguaiana under 20. Tutt’ora lotto per diventare il titolare della “celeste”, difendendo con successo la porta della squadra riserve del Club Nacional de Football e ricoprendo anche il ruolo di terzo portiere in prima squadra.
Quale è la tua ambizione? Giocare in europa nel prossimo futuro?
Giocare in Europa e soprattutto in un grande campionato penso sia l’ambizione massima per un portiere sudamericano. Questo è il mio sogno e non mollerò mai finché non si sarà avverato.
Tra le big europee quale maglia vorresti vestire?
Tra le big europee non ho un club che preferisco particolarmente, l’importante per me è vestire la maglia di una squadra prestigiosa.
Sei il candidato numero uno a difendere la porta dell’Uruguay al mondiale under 20, con quali motivazioni affronterai quest’avventura?
Il mondiale under 20, come la Coppa del Mondo e le Olimpiadi è una di quelle competizioni che in un paese come l’Uruguay assume una grandissimo valore. Proprio per questo sto lavorando duramente con la speranza di poter difendere la porta della mia nazionale in Perù, dove si terrano le qualificazioni per la fase finale di Colombia 2011.
Chi è il tuo idolo? C’è un portiere al quale ti ispiri?
Non ho un idolo in particolare, credo di dovermi ispirare a tutti quei grandi portieri che racchiudono in loro un determinata dote: il saper giocare con i piedi di Claudio Bravo (Real Sociedad), la tranquillità che dimostra tra i pali di Rodrigo Munoz, la velocità di Luis Mejia (Fenix, Uruguay), L’esperienza di portieri come Julio Cesar e Iker Casillas.
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Valerio Spadoni