Nome: Giovani Lo Celso
Ruolo: Trequartista
Data di nascita: 09/04/1996
Luogo di nascita: Rosario (Argentina)
Altezza: 175 cm
Piede: Sinistro
Rosario, centro dell’economia Argentina, ma anche città di alcuni dei più grandi campioni della nazionale albiceleste degli ultimi anni, da Messi a Di Maria fino a Mauro Icardi. Ora sulla scia di questi grandi giocatori, si sta facendo strada un altro talento proveniente dalla “Cuna de la Bandera” (così viene soprannominata la città), il suo nome corrisponde a quello di Giovani Lo Celso, trequartista dal sinistro magico di proprietà del Rosario Central, finito già nel mirino di alcuni dei più importanti club europei, con l’Atletico Madrid in pole position. Il tecnico dei “colchoneros” Diego Simeone si sarebbe innamorato calcisticamente del ragazzo, che in questa stagione ha totalizzato 11 presenze “sfornando” 3 assist; in una di queste partite, contro il Banfield, è stato anche visionato dagli osservatori dell’Inter. L’ostacolo principale per i club del Vecchio Continente sarà quello di accontentare le esose richieste del presidente del Rosario, che per Lo Celso ha chiesto una cifra pari a 9 milioni di dollari, non poco per un teenager di 19 anni.
Giova o “Mono”, così è chiamato dai compagni, è entrato a far parte delle giovanili del Rosario nel novembre del 2009; fu chiamato appena terminata la decima divisiòn nel Griffa, anche se i primi passi nel mondo del calcio li ha fatti con i “pulcini” del San José nella liga Ardyti. Con il Rosario ha subito conseguito una serie di titoli con le diverse squadre del settore giovanile: nel 2013 ha vinto il campionato nazionale nella Novena División ed anche quello della Sexta (segnò 26 gol e fu capocannoniere), mentre l’anno successivo ha trionfato nel campionato riserve (si ricorda una sua spelidida “chilena” da fuori area contro il Racing).
Questa stagione il Mr Eduardo Coudet lo ha “gettato nella mischia” facendolo debuttare in Primera División nel pareggio per 0 a 0 contro il Velez, il 19 luglio Lo Celso disputò gli ultimi minuti di quella partita, subentrando al posto di Victor Salazar. Già nella seconda partita nella massima divisione argentina, Lo Celso diede un saggio delle sue abilità di rifinitore, facendo l’assist al bomber Marco Ruben, nel pareggio esterno contro Sarmiento de Junin, nello stadio Gigante de Arroyito.
Ora le “Canallas” (le canaglie, il soprannome del club argentino) sentono di avere tra le mani un nuovo gioiellino, per questo finora hanno respinto le avances di diversi club o hanno “sparato” alto, avendo come finalità un guadagno superiore rispetto a quello ottenuto per la cessione di Cervi al Benfica, che fu di circa 5,3milioni di dollari per il 90% del cartellino.
Giorni fa il Rosario Central ha anche rifiutato l’offerta di 8 milioni di euro da parte di un fondo d’investimento vicino al Manchester City: ciò fece scalpore perchè con una tale cifra i gialloblu potevano “far quadrare” il bilancio per i prossimi anni. L’impressione che si ha di questa situazione, è che il ragazzo si trasferirà presto in Europa, “forzando la mano” con i dirigenti argentini per far abbassare le richieste del presidente Raúl Broglia.
Giovani Lo Celso è il tipico “enganche” sudamericano dotato di classe sopraffina, con il suo piede mancino può fare qualsiasi cosa; di lui colpisce soprattutto l’intelligenza e la personalità con cui sta in campo, tentando giocate molto difficili con la naturalezza del veterano, prendendosi la palla anche in zone del campo che non sono di sua competenza, aiutando i suoi compagni, indietreggiando quando c’è da impostare la manovra. Abile nel dribbling, in possesso di una buona velocità, la sua tecnica in corsa gli permette di “saltare” in serie i suoi dirimpettai con grande maestria. In possesso di un notevole lancio e di un’ottima visione di gioco, può “pescare” i suoi compagni con “sventagliate” di precisione chirurgica.
Ha notevoli doti balistiche, qualità che gli garantiscono di tirare calci piazzati ad effetto, spesso sfruttati nell’arco delle sua carriera nelle giovanili del Rosario. Bravo nel difendere la palla negli spazi stretti, anche in virtù del suo baricentro basso; pur non essendo altissimo resiste bene alle “cariche” dei difensori più rudi. Il suo pezzo forte del repertorio tecnico è indubbiamente la capacità nello smarcare i suoi compagni davanti all’estremo difensore avversario, ha l’assist nel sangue e i tempi delle sue giocate sono quasi sempre perfetti. Può migliorare ancora dal punto di vista atletico, nel gioco aereo e nell’utilizzo del piede destro, fa tutto con il suo “educato” mancino, ma con l’altro piede ha qualche incertezza di troppo.
Tatticamente il ruolo perfetto per lui è quello di trequartista di un 4-2-3-1, una posizione che gli permette di essere sempre nel vivo del gioco e di rifornire costantemente le punte. Può essere adattato al ruolo di esterno offensivo di un tridente, ma sarebbe un peccato limitarlo spazialmente alla corsia esterna.
(Fonte foto: infocanaya.com.ar)
Massimiliano Palma